In questi appunti, utili per l'esame di Semiotica, viene analizzata la storia della narrazione televisiva, dalla nascita dello sceneggiato verso la fiction contemporanea
La fiction televisiva
di Anna Carla Russo
In questi appunti, utili per l'esame di Semiotica, viene analizzata la storia della
narrazione televisiva, dalla nascita dello sceneggiato verso la fiction
contemporanea
Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa -
Napoli
Facoltà: Scienze della Comunicazione
Esame: Semiotica
Titolo del libro: La fiction televisiva
Autore del libro: Giorgia Iovane
Editore: Carocci
Anno pubblicazione: 20091. La Fiction Televisiva
La fiction è il genere principe della tv contemporanee distribuito dalle emittenti satellitari e dai canali
generalisti. Nonostante la sua ampia diffusione la fiction resta uno dei generi misconosciuti della tv,
soffocato da una sostanziale subordinazione audiovisiva considerata più nobile. Il prodotto tv in generale è
visto piuttosto commerciale e di scarsa valenza culturale. Inoltre è diffuso il pregiudizio che la fiction sia un
prodotto di serie B.
FICTION in inglese indica qualsiasi prodotto di attività creativa e immaginativa che assume la struttura di
un racconto, sia essa scritta orale o audiovisiva.
Il significato più esteso coincide con narrativa. Nel contesto anglosassone a questa categoria si oppongono le
opere di non fiction ovvero i saggi, i documentari.
Quindi la fiction non si traduce con “finzione” ma abbraccia il concetto di narrazione.
In italia il termine fiction ha un valore ristretto che si limita alle opere di narrativa scritte e realizzate in
forma audiovisiva per il piccolo schermo.
La fiction, in quanto narrazione, si fonda sui principi di immaginazione.
Si basa su un patto che lega il lettore/spettatore con il testo, il principio della sospensione dell’incredulità:
perché la missione comunicativa funzioni è necessario che il fruitore entri nel testo accettandone i necessari
scarti tra logica e realtà (un esempio sono i cartoni).
È proprio nel sistema delle attese che si manifesta l’accettazione del principio della sospensione
dell’incredulità. Anche la fiction deve rispettare i principi di coerenza & coesione.
Il principio di coesione si basa sulla struttura grammaticale del testo (scritto o audiovisivo).
La fiction tv offre un ampio intreccio tra reale ed immaginario. La tv è il medium che più ha modificato la
percezione dello spazio e del tempo. Anche se i media studies hanno sradicato l’idea che la tv è lo specchio
della realtà questa idea è radicata nel sentire comune.
Questa ricerca della realtà dello spettatore è stata favorita dalla stessa industria fictional che ha puntato
soprattutto sulle storie di vita vissuta (santi, poliziotti, medici, avvocati). L’aderenza alla realtà diventa un
elemento di valore del prodotto di fiction.
Ma la narrazione è per definizione la riorganizzazione del disordine, la ricerca di un percorso che abbia un
inizio, si sviluppi in modo coerente e coesa e definisca un fine che riporti l’ordine.
La tv stessa ricopre questo ruolo ordinatore.
Anna Carla Russo Sezione Appunti
La fiction televisiva 2. La storia del genere nei media di massa
La serialità è quindi il tratto distintivo della narrazione televisiva, implica una materia narrativa che si presti
a una frammentazione e ad un finale procrastinabile all’infinito, ma soprattutto una logica di tipo industriale.
Ecco perché la narrativa seriale si intreccia con quella dei mezzi di comunicazione.
Terreno fertile per l’affermazione della narrativa seriale fu la diffusione della stampa popolare in tutta
europa che portò alla moltiplicazione delle testate. Nell’800 si propagò il fenomeno della pubblicazione di
novelle sui fogli di informazione e sulle riviste dedicate alle donne.
Anna Carla Russo Sezione Appunti
La fiction televisiva 3. Il feuilleton
Il FEUILLETON è un fenomeno giornalistico non propriamente letterario, si diffuse tra il 1800/1830 in
Francia con la pubblicazione sporadica di romanzi su alcuni periodici.
La pubblicazione a puntate di opere di narrativa aveva già conosciuto un affermazione iniziale nel 700 in
Inghilterra grazie all’opera di Defoe e Swift che pubblicarono alcune novelle.
Il taglio basso della prima pagina denominato per la prima volta feuilleton alla fine del 700 da Bertin fu
impiegato per la pubblicazione di critiche teatrali e rubriche per poi trasformarsi nella sede eletta per novelle
brevi e romanzi a puntate.
Il feuilleton divenne una specie di allegato al quotidiano, da qui appunto denominato “romanzo
d’appendice”, questa fase durerà fino alla metà dell’800.
1 Fase: La pubblicazione dei romanzi a puntate è un modo per gli autori di far soldi e farsi pubblicità.
Balzac, Girardin, pubblicarono questi romanzi.
De Giardin può essere considerato il primo ad aver compreso le regole economiche e commerciale della
stampa popolare e quotidiana, lanciò il suo giornale sul mercato proponendolo in abbonamento alla metà del
prezzo rispetto ai suoi concorrenti. Fu tra i primi a rendere stabile la formula del romanzo a puntate.
Ebbe un enorme successo, si moltiplicarono gli autori che proponevano le proprie opere ai lettori di giornali.
Il boom in francia si ebbe grazie a Sue.
In italia, si sviluppò grazie a Mastriani (i misteri di napoli), Collodi (pinocchio). La lista di coloro che
divennero celebri è ricca: Dumas (i tre moschettieri), Stevenson, Flaubert (madame bovary), Dostoevskij,
Tolstoj. Non analoga fu la fortuna che conobbero i romanzi pubblicati a fascicoli, altra modalità in voga in
europa, venduti separatamente e in abbonamento. Lo scoprì Manzoni con i promessi sposi.
2 Fase: Si apre nel momento in cui si inizia a pensare al feuilleton come un prodotto autonomo, ideato per la
pubblicazione a puntate. Nascono nuovi generi letterari e nuove strategie di scrittura. Si inizia a scoprire il
valor di strumenti narrativi come il “cliffhanger” (interruzione della puntata all’apice della narrazione,
questo meccanismo lascia con il fiato sospeso lo spettatore e lo spinge all’acquisto o alla visione delle altre
puntate). Questo espediente è molto utilizzato nella fiction soprattutto il made in USA collocato in
prossimità delle pause pubblicitarie. Nasce anche un nuovo tipo di protagonista che si adatta meglio a certe
storie. Si moltiplicano le ambientazioni, in contesti magari più avventurosi o magici.
Uno dei primi autori a vedere il feuilleton come stile di scrittura fu Pierre Alexis Ponson Du Terrail che farà
di questa la sua principale fonte di guadagno. Realizzò un ciclo di romanzi che avevano per protagonista un
ladro gentiluomo: Rocambole.
Diede origine ad un vero filone letterario nel quale si vedono i prodromi di un altro grande personaggio del
900 Lupin nato grazie a Leblanc.
In gran Betagna resta insuperato il mito di sharlock holmes di Doyle.
3 Fase: la pubblicazione dei romanzi a puntate si svincola dalla stampa quotidiana per assumere un
Anna Carla Russo Sezione Appunti
La fiction televisiva